ART SHOWS

MUSEO MERCATI DI TRAIANO ROMA 2008

FRESH AIR SUR TERRE- ISTALLAZIONE

ROMA FONDAZIONE CERERE / KUMA GALLERY BERLIN

ROMA GUARDA ROMA CITY ISTALLAZIONE 2005

PIAZZA DI PIETRA, PIAZZA TRILUSSA, PIAZZA DELL OROLOGIO, PIAZZA DELLA CHIESA NUOVA, PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, PIAZZA SAN PANTALEO, PIAZZA DELLA MINERVA E PIAZZA CAPRANICA.

CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA PESARO 2006

A CURA DI LAVINIA FILIPPI

Jasmine Bertusi cittadina del mondo nell’era della globalizzazione esaspera l’utilizzo di un linguaggio tecnicamente e concettualmente contemporaneo. In una società, quella occidentale, che non fa a tempo a darsi una identità artistica, architettonica, culturale o sociale, senza che questa sia già sorpassata, rinnegata, demolita o rinnovata. Jasmine Bertusi trasforma e decontestualizza la realtà, per denunciarne la relatività e precarietà, attraverso i trucchi della grafica e dell’informatica.

 I monumenti di Roma, la sua storia viva e vera da millenni, acquistano nelle immagini di Jasmine Bertusi  una forma astratta e fluttano nel cielo, come a evidenziare un glorioso passato che ha ormai perso peso, rispetto  e valore. Allo stesso tempo i grattacieli di New York,  città che nell’immaginario collettivo è sinonimo di frenetico progresso, si scompongono per formare effimere figure geometriche in continuo movimento.
 
Ironica denuncia di una società che sfugge ad alcune regole sciali e finanziarie ma che resta intrappolata in altre, abbagliata da ricchezze virtuali e dal bombardamento mediatico che ci porta molte informazioni ma che al tempo stesso filtra la realtà enfatizzando alcuni aspetti e lasciandone in ombra altri, trasformando la quotidianità in fiction e confondendo storia contemporanea con fantascienza.

JAS GALLERY PARIS 2012

Née à Lausanne en 1979, Jasmine Bertusi vit et travaille entre l’Italie et les Etats-Unis. Fascinée par les villes, elle les photographie sous toutes les coutures et les manipule pour en réinventer les perspectives. Elle présente à la JAS Gallery ce qu’elle appelle des « portraits d’architectures revisitées », qui renouvellent le regard sur Rome, Paris, New-York et Beirut.

Portraits d’architectures revisitées
A première vue, on dirait des vaisseaux spatiaux, des constructions métaphysiques ou d’étranges sculptures qui semblent flotter dans le ciel, comme suspendues. Ce sont en réalité des immeubles ayant fait partie du quotidien de Jasmine Bertusi, ou des monuments bien connus comme la Coupole de Saint-Pierre de Rome, le Colisée, le Forum romain, l’Arche de la Défense ou l’Arc de Triomphe à Paris, le Plaza à New-York… Scrutant ces créations architecturales au moyen de son objectif, Jasmine Bertusi les recompose d’après des plans tout droit sortis de son imagination, en multipliant à l’envi des détails photographiés. « A la manière d’un architecte, je construis mes photographies. J’ai retravaillé plus de 700 images pour obtenir les 25 oeuvres qui composent la série de Rome », explique-t-elle. Mais ses photographies jouent avec la notion de symétrie de manière parfois anarchique, improbable, dissonante, comme pour subvertir les règles de la construction. Gommant tout contexte, Jasmine Bertusi allège ces monuments du poids de ce qu’ils peuvent représenter en termes de symbole, de pouvoir et de puissance. C’est ainsi qu’ils se mirent dans leur reflet factice, flottant avec désinvolture dans un équilibre fragile, hors du temps et de l’espace, où ils n’ont plus aucune prise sur rien ni personne… sauf sur celui qui regarde l’oeuvre de l’artiste.

L’HEURE DU SOIR PASTIFICIO CERERE ROMA 2016

A cura di Gloria Bazzocchi

Jasmine Bertusi per oltre 10 anni ha lavorato con la fotografia, sia come professionista nell’ambito della pubblicità, grafica, produzione televisiva, moda, sia come artista. Ha sempre adottato e coltivato un’attitudine sperimentale nella creazione delle sue opere, ricorrendo spesso a un processo di scomposizione e assemblaggio di elementi figurativi che ottiene con un’impeccabile capacità tecnica e uno sguardo raffinato. In passato il suo immaginario si è dispiegato attraverso ritratti fotografici rielaborati per mezzo della pittura, o con visioni d’atmosfera surreale e metafisica, cui soggetti sono l’architettura urbana e monumentale – ricordiamo il fortunato progetto “SopraSottoSottosopra” realizzato ed esposto a Roma nel 2004 –. Oggi presenta una nuova collezione di opere che, pur mantenendo il carattere onirico di allora, sono realizzate manualmente, con la tecnica del collage. Contro la saturazione di immagini create e fruite velocemente attraverso il web e le fulminee applicazioni dei nostri agili smartphones, Jasmine ci svela, con questo pregiato corpo di opere, tutta la bellezza e l’esigenza di una creazione lenta e silenziosa, fatta di memorie, déjà vu e idee figurate rintracciate al di fuori di sé ma che da sempre, forse, esistono dentro di lei. La grazia delle suggestioni visive è intensa, così come profondo e accurato è stato l’impegno di raccogliere e vagliare il materiale iconografico attraverso giornali e riviste d’epoca. Il contrasto tra la bellezza grandiosa della natura (cieli carichi di nuvole, montagne ghiacciate, vulcani in eruzione, laghi incantati, cascate impetuose) e l’intervento altrettanto potente che su di esse ha operato l’uomo, con le sue pesanti costruzioni materiali fatte di città, strade, ponti, palazzi, aerei, missili, ecc… fornisce a Jasmine lo sfondo per sviluppare una visione che tende, malgrado tutto, più all’armonia che alla rottura e alla separazione. C’è riflessione, concentrazione e garbo dietro la visione armonica, completa di ogni singola opera, ottenuta mediante elementi scelti uno ad uno, ma nati in origine per comunicare cose del tutto differenti tra loro: questo è il grande fascino del collage che l’artista ci restituisce in un momento storico non sospetto! E poi si percepisce un tempo di quiete, notturno, fatto di gesti precisi, pazienti, minuziosi (basti notare le piccole dimensioni di alcuni dettagli, significativi per l’efficacia comunicativa dell’immagine) che ci mette a nostro agio nel guardare, mentre lasciamo che l’immagine ci porti altrove. Per Jasmine inoltre il ricorso alla tecnica del collage attraverso il riutilizzo di vecchie riviste è un modo tangibile di ricordare l’importanza del riciclo, oltreché di proporci un piccolo archivio personale di documenti d’epoca che hanno concretamente contribuito a veicolare quell’immaginario collettivo glam, pop e apocalittico che ancora ci appartiene, anche se oggi, in buona parte, ha traslocato in rete.